(La Guerra della Regina Ragno 01) Dissolution by Richard Lee Byers

(La Guerra della Regina Ragno 01) Dissolution by Richard Lee Byers

autore:Richard Lee Byers [Byers, Richard Lee]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 8834415868
editore: Armenia
pubblicato: 2003-09-14T16:00:00+00:00


Capitolo XIII

Mentre procedeva furtiva lungo il corridoio, Quenthel si rese conto che nello stesso momento Gromph stava infondendo il suo calore radiante nella base di Narbondel. Perfino i festaioli e i negromanti si disponevano a riposare. Lei però era troppo indaffarata per fare lo stesso. Non avrebbe avuto possibilità di riposare fino alla nuova notte inoltrata, a meno che naturalmente non si fosse ritrovata a riposare per sempre.

Per fortuna un alchimista dei Baenre produceva uno stimolante che ritardava l’insorgere del dolore agli occhi, della confusione in testa e della pesantezza degli arti causati dalla mancanza di riposo. Quenthel tirò fuori da uno dei borsellini che portava alla cintola una fiala d’argento contenente questo prodotto e ne bevve un sorso. Restò senza fiato, e i muscoli delle spalle le sussultarono. Di colpo nuovamente vigile, proseguì il cammino.

Dopo un altro minuto raggiunse la porta dell’alloggio di Drisinil. In omaggio alla condizione sociale della sua famiglia, la novizia risiedeva in una delle abitazioni più confortevoli tra quelle delle allieve di Arach-Tinilith. Quenthel si rammaricò di non averla gettata in un buco piccolo e umido. Forse allora la ragazza avrebbe imparato a stare al suo posto.

La somma sacerdotessa esaminò il pannello di calcare ad arco che costituiva la porta. Non vedeva alcuna difesa magica.

«È sicura?» sussurrò alle vipere.

«Riteniamo di sì», rispose Yngoth.

Molto rassicurante, pensò Quenthel, ma bisognava fidarsi di loro oppure utilizzare un’altra pergamena preziosa e insostituibile per eliminare protezioni che probabilmente non esistevano.

Attivò la potenza del suo fermaglio. Quando una novizia giungeva ad Arach-Tinilith, gli incantesimi su certe porte venivano cifrati per consentirle di entrare, grazie all’inconfondibile impronta magica dell’emblema della casata, in stanze che le somme sacerdotesse ritenevano lei dovesse attraversare. Soltanto il fermaglio di Quenthel poteva aprirle tutte.

Aprì la serratura della porta di Drisinil e con cautela la socchiuse. Non si innescò nessuna magia, né alcuna trappola meccanica le scagliò contro una lama. Quanto più silenziosamente possibile, Quenthel penetrò nella suite. Percependo il suo desiderio di silenzio, i serpenti rimasero muti e flosci.

Trovò Drisinil seduta immobile su una sedia, con in grembo le mani mutilate e fasciate. Per un attimo Quenthel, ritenendo che l’altra femmina dovesse avere uno spirito impavido per entrare nel Mondo delle Fantasticherie in un momento tanto pericoloso, provò una certa ammirazione, poi avvertì l’odore del brandy e notò la bottiglia distesa per terra in una pozza di bevanda alcolica.

Quenthel si avvicinò furtiva alla novizia. Le venne in mente che stava facendo con la giovane quello che la tenebra vivente aveva fatto con lei. Il pensiero la divertì alquanto, forse solo perché lei era finalmente la predatrice, non la preda. Sorridendo, collocò delicatamente le vipere sul viso e sul torace dell’altra drow. I serpenti sibilarono e si contorsero.

Drisinil si svegliò con un urlo e un sobbalzo. Fece per alzarsi, e Quenthel la sospinse nuovamente sulla sedia.

«Seduta!» sbottò la Baenre, «altrimenti i serpenti ti mordono».

Con gli occhi spalancati e incorniciati dalle spire fredde e squamose delle vipere, Drisinil smise di opporre resistenza.

«Direttrice, che cosa c’è che non va?»

Quenthel sorrise e disse: «Molto bene, figliola, sembri sincera.



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